STORIA DELLA COPPA DEL MONDO

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 1970 - APOTEOSI BRAZIL

 L’ultima edizione della Coppa Rimet venne disputata in Messico , già sede dell’ultima Olimpiadi, infatti la vecchia Coppa venne sostituita dall’edizione successiva con l’attuale Coppa D’Oro della Fifa. Nel paese messicano il problema dell’altura condizionò la preparazione delle  16 squadre finaliste (Belgio,Brasile,Bulgaria,Cecoslovacchia,El Salvador,Germania Ovest,Inghilterra,Israele,Italia,Marocco,Messico,Perù,Romania,Svezia,Urss e Uruguay) dovendo dosare lo sforzo fisico a causa della rarefazione dell’aria. L’Italia di Valcareggi (C.t.) vi arriva con una certa ambizione dopo la conquista del titolo europeo a Roma nel 1968, nella formazione azzurra vi sono molto giocatori di spicco e personalità come le mezzepunte Rivera e Mazzola,il bomber di razza Riva,l’eclettico difensore Facchetti. Finalmente le aspettative verranno rispettate, la formazione azzurra su qualificherà senza problemi alla Semifinale dopo aver superato agevolmente il girone di qualificazione (prima classificata davanti Uruguay,Svezia e Israele) e vinto brillantemente per 4-1 contro i padroni di casa del Messico. La Semifinale contro la Germania Ovest entrerà nella leggenda del calcio mondiale, una gara caratterizzata da una girandola di emozioni,conclusasi con un 4-3 per l’Italia nei tempi supplementari grazie alla rete decisiva di Rivera (subentrato a Mazzola , la famosa “staffetta” tra le due stelle di Milan e Inter).L’Italia raggiungerà per la prima volta nel dopoguerra la Finale mondiale insieme al Brasile di Pelè, una squadra che verrà considerata  tra le più forti nella storia del calcio moderno, composta da veri fuoriclasse come la perla nera Pelè e gli altri solisti del centrocampo/attacco come Tostao,Jairzinho,Gerson e Rivelino. I brasiliani allenati dal sapiente Zagallo domineranno il torneo dall’inizio alla fine dando spettacolo e divertimento,una squadra dal tasso tecnico eccelso in tutti i reparti ,praticamente inarrivabile ,trascinata dal più grande talento del calcio mondiale  Edson Arantes do Nascimento in arte Pelè. L’Italia terrà testa alle squadrone carioca con orgoglio, cedendo solo nella seconda parte del match (complice anche la stanchezza accumulata nell’epica semifinale con i tedeschi) , la finale finirà con la vittoria del Brasile per 4-1 che si laurereà per la terza volta Campione del Mondo. Oltre alle citate finaliste, una buona figura la fecero i tedeschi finiti terzi davanti all’Uruguay ed anche i campioni uscenti dell’Inghilterra , eliminati dopo un vibrante incontro dalla stessa Germania nei Quarti di Finale.

               

1974 - PANZER DIVISION

 La decima edizione del Mondiale fu disputata nella rinata Germania Ovest, siamo in piena "guerra fredda" ma l'evento calcistico riavvicina le due Germanie,infatti alla fase finale vi accede per la prima volta la Germania Est che viene sorteggiata nello stesso girone di qualificazione dei padroni di casa. Oltre ai tedeschi alla fase finale vi accedono la Bulgaria,Scozia,Olanda,Italia,Polonia,Svezia,Jugoslavia,Argentina

 Brasile,Cile,Uruguay,Australia,Haiti e Zaire (quest'ultime le grandi novità dell'edizione)

In terra tedesca si afferma in modo prorompente un nuovo modo di giocare al calcio, il cosiddetto "calcio totale" praticato in modo perfetto dall'Olanda ,autentico squadrone, dove tutti i giocatori si muovono in modo organizzato sia in fase difensiva che in fase offensiva privilegiando il gioco d'attacco omogeneo e avvolgente. Gli olandesi elimineranno formazioni del calibro di Uruguay Argentina e Brasile e lo faranno in modo chiaro e spettacolare. Molte bene anche la Polonia ,anche'essa brava a sviluppare un gioco divertente ed efficace, ma i polacchi dovranno fermarsi contro la fortissima Germania che raggiunge la finalissima di Monaco con grande ambizione. L'ultimo atto del mondiale tedesco vide come protagoniste due grandissime formazioni,infarcite di fuoriclasse come il grande Cruyff ,alfiere del nuovo calcio, dalla parte olandese e l'elegante regista difensivo Beckenbauer dalla parte tedesca

La grande sfida verrà vinta dalla Germania nonostante la grandezza dell'avversario, dimostrando al mondo intero di essere una formazione di grande levatura tecnica-tattico-atletica, forse la Germania più forte di sempre con campioni autentici come il già citato Beckenbauer , l'eclettico terzino Breitner,l'esperto portiere Maier,il regista di centrocampo Overath e l'implacabile attaccante Muller in grado di segnare in tutti i modi 

 

1978 - GIRO DI TANGO

E' la volta dell'Argentina ospitare l'undicesima edizione del Mondiale, una nazione governata da un duro regime militare che attraverso la competizione calcistica vuole dare una visibilità positiva del Paese al Mondo, alla fase finale in terra argentina vi approdano 10 formazioni europee (Italia,Austria,Polonia,Svezia,Scozia,Francia,Ungheria,Germania Ovest,Spagna e Olanda) 3 sudamericane (Argentina,Brasile e Perù) 1 nord/centroamericana (Messico),1 africana (Tunisia) 1 asiatica (Iran). L'Italia arriva al Mondiale nel generale scetticismo della critica ma la formazione guidata dall' esperto Bearzot ,rinfrancata dal clima fresco dell'Autunno sudamericano, si rende protagonista di ottime prestazioni che portarono gli azzurri a sfiorare addirittura la finalissima e conquistare un onorevolissimo quarto posto (battuti nella "finalina" dal Brasile per 2-1). Deludente fu la partecipazione dei campioni uscenti della Germania Ovest mentre positiva fu quella dell'Olanda che raggiunse nuovamente la finale iridata nonostante l'assenza del grande Crujff, buona ma sfortunata invece la prestazione del Brasile sopravanzato nel girone di semifinale solo per differenza reti dai padroni di casa dell'Argentina (molto discutibile fu la vittoria per 6-0 contro un "arrendevole" Perù) .

La formazione di casa, nonostante qualche favore arbitrale di troppo, era comunque una squadra di alto livello internazionale, guidata dal sapiente Menotti annoverava nelle proprie file grandi giocatori  come l'ottimo portiere Fillol,il talentuoso e grintoso libero difensivo Passarella,il dinamico e tecnico regista Ardiles ed il fortissimo  ariete d'attacco Kempes, vera forza della natura. Nella finale di Buenos Aires un popolo intero spinse alla vittoria gli indomiti argentini contro una sfortunata Olanda che cederà alla furia dei padroni di casa solo nei supplementari per 3-1,dopo aver sfiorato la vittoria nei tempi regolamentari.